For our English speaking friends, click here for the Google translated version.
In questo numero i SEMI nascono allo Zenit nella provincia di Zhejiang in Cina, il GERMOGLIO attecchisce nel deserto e le LINFE scorrono verso l’attivismo digitale. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di lettura: Ti fidi dei giornalisti? dalla newsletter Digital Journalism.
Sei pronta a coltivare questa Mangrovia? Ci vorranno circa 10 minuti.
Se vuoi, leggila con il nostro sottofondo musicale su Spotify. Brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
Prima di continuare, sai che il progetto editoriale Mangrovia compie quasi due mesi? Secondo te, come possiamo migliorare? Vorremmo prima di tutto che Mangrovia sia uno spazio di crescita per noi che lo curiamo e per voi che ci leggete e ascoltate.
NOTIZIE CHE VIAGGIANO, SI DIFFONDONO E INFORMANO IL NOSTRO MONDO ALLO ZENIT
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 un piano, nella provincia di Zhejiang in Cina, per diminuire l’intensità della luce notturna e migliorare la vita dell’ecosistema locale;
🍃 Vibha Galhotra, un’artista indiana che ci invita a riflettere sul processo di urbanizzazione in India, dove le città hanno strade che si espandono rapidamente senza garantire i requisiti minimi per una vita di qualità;
🍃 Daisy, un robot di Apple che, nei Paesi bassi, permette di riciclare al 100% gli iphone: è open source ed è la nuova frontiera dell’urban mining.
PAROLE CHE ATTECCHISCONO CREANO IMMAGINARI FUTURI
deserto: dal latino “desèrtus”, participio passato di “desèrere”, ovvero abbandonare, lasciare in abbandono. La parola è composta dal “de” che dà senso contrario e da “sèrere” che vuol dire connettere, quasi a indicare che non ha un punto di connessione ed è, cioè, vuoto di ogni cosa.
Se dico deserto, che cosa pensi? Forse una distesa di dune color oro, vuota, desolata e abbandonata a se stessa, così come l’etimologia delle lingue neolatine ci insegna. Eppure, esplorando diverse geografie etimologiche, il termine è ben più ricco di significati. Nella parola ebraica midbàr, deserto significa regione selvaggia non coltivata e occupata da nomadi. E, ancora, hai presente il Sahara? Il sostantivo arabo è legato all’aggettivo ashar ovvero desertico ma anche rosso per il colore rossastro delle pianure. Ecco che, a ben guardare, il deserto è pieno di altre caratteristiche. Da un parte è qualcosa di lasciato in abbandono e di disabitato, dall’altra parte è qualcosa con i propri colori e sfumature, forse in attesa di essere compreso perché diverso da ciò che ci è comune. In Mangrovia, a partire da oggi, intraprendiamo questa seconda strada, in punta di piedi, scoprendo che il deserto non è uno spazio da occupare, ma un luogo pieno in cui riscoprire i saperi tradizionali per pensare un nuovo tipo di economia. È uno spazio per l’arte contemporanea da vivere con i cinque sensi e per trovare “un’energia quasi mistica”.
Tutto questo lo anticipa l’editoriale del prossimo mese di Mangrovia, online insieme alle prime due storie di questa settimana:
🌱 Decostruire il deserto. O del fare spazio alla vita che c’è.
🌱 Gli odori del deserto. Annusare un’opera d’arte: da quasi un decennio Karola Braga sperimenta percorsi olfattivi per chi fruisce delle sue opere. Di ritorno dal deserto di Alula, in Arabia Saudita, l’abbiamo incontrata.
🌱 Le parole che servono all’economia del deserto. Dal deserto di Phoenix alla Nigeria, passando per le oasi algerine e l’Arabia Saudita. Il grande valore che nasce nel deserto è invisibile finché non si cambia prospettiva.
SEGNALAZIONI DI EVENTI E OPPORTUNITÀ CHE SCORRONO NEL TEMPO, NUTRENDOLO
Groundswell Fund è uno dei maggiori enti finanziatori di organizzazioni intersezionali guidate da donne, transgender e persone di colore negli Stati Uniti. È un canale in cui le persone e le fondazioni che donano possono riversare risorse da destinarsi a movimenti e organizzazioni che operano per la giustizia sociale.
Fino al 30 aprile è aperta una posizione come digital organizer per la giustizia riproduttiva.
La figura si occuperà, interamente da remoto, dello sviluppo di campagne digitali (circa un 40% del monte ore), gestione dei social media (circa un 30%), gestione del marchio (circa un 5%) e advocacy digitale (circa un 25%). Se hai un buon inglese, un passato da social media manager o nel campo della digital advocacy, questo lavoro potrebbe fare al caso tuo e rappresentare un buon esempio di come l’attivismo digitale sia in grado di mettere in moto bellissimi cambiamenti.
A questo link puoi trovare maggiori informazioni.
CONDIVISIONE DI RIGOGLIOSI SAPERI CHE ONDEGGIANO, VOLANO E RICADONO
Questa settimana tra le chiome di Mangrovia incontriamo Digital Journalism, la newsletter nata per chiunque voglia capire come sta cambiando il mondo online, scritta e pubblicata ogni giovedì da
.Nella fase di ideazione del progetto editoriale Mangrovia, ci siamo chiesti un sacco di cose. In primis quale idea di informazione volessimo portare avanti con il nostro lavoro e la nostra passione. Ci siamo chiestɜ: che cosa vuol dire informarsi oggi? Su quali canali si cercano i propri contenuti preferiti? Quali fonti sono considerate attendibili? Queste domande non sono nuove nel campo del giornalismo e dell’informazione, che continua a cambiare pelle molto velocemente. Ne ha parlato recentemente Francesco Oggiano in Ti fidi dei giornalisti? citando il Trust Barometer 2024, “una ricerca globale fatta ogni anno su 32 mila persone in 28 nazioni, per misurare la loro fiducia nella competenza e nell’etica di queste 4 organizzazioni: Politici, Ong, Aziende e Media”. Abbiamo scoperto che:
I media 📺 sono l’organizzazione meno credibile
La fiducia nei social 📲 come fonte d’informazione è scesa di -5 punti
Gli italiani preferiscono trovare informazioni tramite Google 🧐
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
Vuoi sponsorizzare i prossimi numeri con un contenuto che parla del tuo progetto, della tua azienda o della tua ricerca? Trovi tutte le informazioni qui oppure scrivi a sponsorship@mangrovia.info.
Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.