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In questo numero i SEMI nascono allo Zenit in Amazzonia, il GERMOGLIO attecchisce sulla differenza e le LINFE scorrono verso Roma. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di lettura: Un’agenda femminista per la cura del cancro di
Sei pronta a coltivare questa Mangrovia? Ci vorranno circa 10 minuti.
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🍃 SEMI
notizie che viaggiano, si diffondono e informano il nostro mondo allo Zenit
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 township in Sudafrica, ossia aggregati urbani dove le persone vivono spesso in condizioni di inequità e marginalizzazione sociale ed economica. Alcune ricercatrici stanno provando a cambiare le cose con immagini satellitari e un modello di apprendimento automatico;
🍃 Broken Spectre: un progetto artistico multimediale di Richard Mosse, filmaker di origine irlandese, racconta di alberi rossi e deforestazione in Amazzonia attraverso la forza dell’arte e delle immagini satellitari;
🍃 tecnologie di sorveglianza alimentate a energia solare per la salvaguardia dell’Amazzonia, un ecosistema fondamentale per il nostro pianeta, messe in campo dalle comunità indigene. Il loro impegno è fondamentale per cambiare il corso degli eventi.
🌱 GERMOGLI
parole che attecchiscono creando immaginari futuri
differenza: l’esser differente per una mancanza di identità o di corrispondenza fra persone o cose diverse tra loro per natura o per qualità e caratteri.
La differenza implica sempre uno scarto: in matematica, ad esempio, la differenza è il risultato dell’operazione di sottrazione e lo scarto tra il 10 e il 7 è il numero 3. La differenza in quanto scarto è quel qualcosa che deborda e si trova fuori dai margini, ossia un qualcosa in più (o in meno) con il quale si è costrette a fare i conti. Ma la differenza non è uno scarto in senso letterale, ossia qualcosa che comunemente viene buttato via. Anzi, la differenza implica la “diversità” e le sue tante sfaccettature che vanno accolte e ascoltate. Solo così è possibile creare quel mondo inclusivo e variegato per tutti che è in grado di superare abilismo, stereotipi e comparti sociali stagni.
Perché differenza attecchisce oggi? Perché i nostri ambienti - che siano urbani, familiari o scolastici - bramano differenze contro quella tendenza all’omologazione che già nel 1979 i Pink Floyd denunciavano con “Hey, teacher, leave us kids alone”.
E oggi? Cosa accade nelle nostre città? Le due storie di Mangrovia di questa settimana per scoprirlo:
🌱 Come fare città con le parole. La scuola pubblica è uno degli ultimi luoghi in cui persone provenienti da contesti differenti sono chiamate a convivere per molte ore al giorno. Come allenarsi alla democrazia? Rahma Nur, insegnante di scuola primaria, utilizza la poesia.
🌱 La salute dei corpi che muoiono. Città salubri, città patogene. Città tossiche, città in cui sai di poter essere curata, oppure no. Dipende dalla città, dipende da chi sei. Dipende da come è organizzato l’accesso ai servizi, dipende se appartieni alla categoria che può accedervi.
🌿 LINFE
segnalazioni di eventi e opportunità che scorrono nel tempo, nutrendolo
Il progetto Terra Mater esplora la complessa tematica della fertilità umana in stretta correlazione con quella del nostro pianeta, mettendo in evidenza le fragilità dell'individuo in contrasto con la grandiosità della Terra e la complessa relazione tra l'uomo e la natura.
La fotografa internazionale Cristina Vatielli racconta così Terra Mater, una mostra fotografica che si terrà dal 12 al 30 aprile a Roma nel nuovo spazio espositivo Supernova. Venticinque scatti immersivi sulla fragilità antropica, il bisogno di rinascita e di riconnessione con la natura.
Come ci si prende cura di sé e del pianeta? Come portare l’attenzione sulla delicata condizione dell’infertilità umana? Il percorso espositivo pone queste e altre domande su quanto siamo simili alla terra-madre. Per scoprire la mostra e gli eventi collaterali, visita la pagina di Supernova.
🌳 CHIOME
condivisione di rigogliosi saperi che ondeggiano, volano e ricadono
Per le chiome di questa settimana, proponiamo una lettura su substack della data scientist
che proprio pochi giorni fa ha stilato la propria Agenda femminista per la cura del cancro in .Quali sono i privilegi e le discriminazioni nel campo sanitario? Abbiamo tutte e tutti accesso a quegli strumenti indispensabili per la sopravvivenza fisica e mentale? Parliamo, ad esempio, della possibilità di una diagnosi tempestiva o della garanzia di prevenzione e informazione sanitaria.
Paola Chiara Masuzzo risponde attraverso la lente dei dati e ci aiuta a riconoscere dove il patriarcato e il colonialismo si insinuano, invisibili, nella nostra società:
Lo scorso anno, uno studio intitolato "Women, power, and cancer" ha mostrato che le disuguaglianze di genere peggiorano di gran lunga l'accesso delle donne alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura del cancro (qui un riassunto/infografica). L’articolo presenta dieci conclusioni principali, ma io ve ne riporto solo tre:
le donne corrono molto di più il rischio di subire una grave crisi finanziaria a causa del cancro, con ripercussioni devastanti sulle loro famiglie (le cure mediche costano, e le donne purtroppo non hanno spesso la stessa indipendenza economica degli uomini);
l'assistenza alle persone malate di cancro è in gran parte lavoro non retribuito svolto da donne (penso alla mia caregiver numero uno, di questi tempi, la mia mamma);
esiste un grande divario di genere nei ruoli di leadership nel mondo della ricerca sul cancro: coloro che detengono posizioni di potere (aka gli uomini) determinano le priorità, l'allocazione dei finanziamenti e lo sviluppo degli studi. Insomma, il patriarcato domina anche qui, per usare le parole dell’articolo:
“Patriarchy dominates cancer care, research, and policy making. Those in positions of power decide which aspects of these areas are prioritised, funded, and studied”.
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Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.