For our English speaking friends, click here for the Google translated version.
In questo numero i SEMI nascono allo Zenit in Nevada, il GERMOGLIO attecchisce in una foresta e le LINFE scorrono verso la Forest and Society International Conference. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di approfondimento: Serotiny, il video-preludio della serie Metamorphosis.
Sei prontə a coltivare questa Mangrovia? Ci vorranno circa 10 minuti.
Se vuoi, leggila con questo sottofondo musicale su Spotify. Brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
NOTIZIE CHE VIAGGIANO, SI DIFFONDONO E INFORMANO IL NOSTRO MONDO ALLO ZENIT
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 cloud seeding, una pratica di geoingegneria che, in italiano, potrebbe essere tradotta con “inseminazione delle nuvole”. Di fatto è una tecnica di stimolazione artificiale della pioggia, basata sulla diffusione di getti di ioduro d’argento o di ghiaccio secco all’interno di determinate nuvole. Come funziona? Può aiutarci a integrare strategie per arginare la siccità?
🍃 acque sotterranee che, negli Stati Uniti, rappresentano il 40 per cento dell'acqua utilizzata per le forniture pubbliche e circa il 39 per cento di quella usata per l'agricoltura, e sono oggi gravemente impoverite. Il 25 Gennaio del 2024, la Corte Suprema del Nevada ha affermato il diritto dello Stato di limitare il pompaggio delle acque sotterranee in base ai dati scientifici più recenti. Lo hanno fatto anche il Montana e l’Idaho.
PAROLE CHE ATTECCHISCONO CREANDO IMMAGINARI FUTURI
forèsta: insieme di piante prevalentemente arboree fittamente distribuite su una vasta superficie di terreno, che consta di diversi piani di vegetazione. Esistono foreste vergini, pluviali, tropicali, mediterranee, temperate, boreali, ecc.
Tra i modi di dire associati alla foresta, forse il più famoso, archetipico e, a tratti, anche un po’ storpiato e banalizzato, è: “perdersi nella foresta”. In molte fiabe occidentali, l’eroe o l’eroina di turno, a un certo punto, entra nella foresta proibita, affronta il mostro (esteriore o interiore che sia) per uscirne vivificatǝ e vittoriosǝ. Perdersi, quindi, per ritrovarsi e curarsi. Anche fuori dal racconto di fantasia, nel 2020 l’Onu ha riconosciuto la frequentazione di ambienti forestali come una pratica di medicina preventiva, con effetti ad ampio spettro sulla salute mentale e fisica e, in Italia, la Strategia forestale nazionale del 2022 ha incluso per la prima volta la “terapia forestale” tra i servizi socio-culturali delle foreste.
Ma, forse, c’è qualcosa di più: perdersi nella foresta per ritrovare quel qualcosa che ci è familiare e che conserviamo anche nell’intricata foresta di neuroni con cui pensiamo, amiamo e immaginiamo. Perdersi nella foresta come atto politico per ascoltare la pluralità di voci che la abitano e ci invitano a una riflessione. Non c’è da uccidere il mostro, il diverso da sé che impaurisce, ma impegnarsi nel trovare quelle radici comuni tra popoli viventi, umani e non umani. Per vibrare insieme in una foresta egualitaria e possibile.
Oggi, inizia il mese della foresta. Vi invitiamo a perdervi, insieme a noi, a partire dalle due storie di questa settimana:
🍃 Protezione UV per le foreste. I raggi ultravioletti svelano meraviglie e sofferenze segrete delle piante. La crisi climatica rompe gli equilibri tra UV e foreste: gli effetti sono lievi, per ora, ma il biologo Paul Barnes sottolinea l’urgenza di monitorarne la superficie e la salute. David Atthowe lo fa fotografandole con la tecnica della biofluorescenza, per svelare la bellezza anche delle piante più comuni e ricordarci di proteggerle tutte.
🍃 Le foreste subacquee di Kelp. Paleobotanica e arte per scoprire l’ecosistema che non ti aspetti. Le foreste di Kelp sono nate più di 32 milioni di anni fa. Formate da un particolare tipo di alga bruna, sono un habitat sotto il mare ricco di biodiversità. Una caratteristica che il Museo della Scultura Subacquea, a Cipro, riproduce, spingendoci a immaginare nuovi futuri sostenibili
🍃 Chi ha paura della foresta? L’editoriale che apre il mese della foresta.
SEGNALAZIONI DI EVENTI E OPPORTUNITÀ CHE SCORRONO NEL TEMPO, NUTRENDOLO
Disuguaglianza, uso del territorio e silvicoltura, giustizia ambientale, intersezionalità, decolonizzazione: cosa hanno in comune?
Secondo la Forest and Society International Conference il tema delle foreste alle frontiere. Forest Frontiers: Between Well-being and Inequality si svolgerà il 27 luglio a Makassar City, in Indonesia, per trattare e (ri)considerare le foreste attraverso approcci interdisciplinari. Un evento ibrido che affronta questioni trasversali legate alle frontiere forestali e una via di scambio aperto per la ricerca e la discussione.
Fino al 30 giugno è possibile sottomettere un abstract o un paper per partecipare come speaker durante le varie sessioni: Decolonializing theoretical and methodological exploration on forest – land use policy and research, Justice Outlook in the Frontiers e Examining histories and inequalities
Per partecipare come uditorǝ online, puoi compilare questo form di registrazione mentre maggiori informazioni sull’application le trovi qui
CONDIVISIONE DI RIGOGLIOSI SAPERI CHE ONDEGGIANO, VOLANO E RICADONO
Questa settimana, tra le chiome, incontriamo la voce fuori campo di Danny Orlowski, musicista della band Deli Girls, che racconta l’attuale crisi ecologica attraverso Serotiny, il video-preludio della serie Metamorphosis dell'Institute of Queer Ecology, ora in streaming grazie a dis.art. Il nome, Serotiny, viene da “serotinia”, quel fenomeno per cui alcune piante da seme rilasciano semi dopo una breve esplosione di calore, come nel caso di un incendio. Si tratta di un adattamento ecologico presente, ad esempio, nelle conifere del Nord America o nell'eucalipto in Australia e Sud Africa, ovvero in piante che abitano quelle zone della Terra in cui gli incendi naturali sono molto frequenti.
Ma come gli incendi boschivi indotti sono legati alla disuguaglianza economica? La voce di Danny Orlowski lo spiega:
When climate change causes prolonged droughts in California sparking widefire across the state and the firefighters set to put the flames are incarcerated people coerced to risk their lives, paid 2 dollars a day and caught in a system of contemporary slavery, the climate crisis becomes inseparable from the prison industrial complex.
Il capitalismo industriale e il colonialismo causano degli squilibri economici sempre più importanti e una terra sempre meno abitabile che, poi, è una perdita collettiva.
Come organizzarci per rigenerare?
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
Vuoi sponsorizzare i prossimi numeri con un contenuto che parla del tuo progetto, della tua azienda o della tua ricerca? Trovi tutte le informazioni qui oppure scrivi a sponsorship@mangrovia.info.
Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.