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In questo numero i SEMI viaggiano verso Bologna, il GERMOGLIO attecchisce grazie al manifestare, le LINFE scorrono verso una call online. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di approfondimento: il concetto di Pictorial Turn di William John Thomas.
Se vuoi, leggila con questo sottofondo musicale su Spotify: brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
Se ancora non l’hai fatto, ti chiediamo di compilare un breve questionario per aiutarci a rendere questo progetto sostenibile.
STORIE E BIOGRAFIE CHE VIAGGIANO, SI DIFFONDONO E CI ISPIRANO
Tra i semi di questa settimana, le voci che compongono l’articolo di oggi:
🍃Francesco D'Isa, filosofo e artista digitale che ha esposto internazionalmente in gallerie e centri d'arte contemporanea. È professore di Filosofia presso l'istituto Lorenzo de' Medici (Firenze) e di Illustrazione e Tecniche plastiche contemporanee presso LABA (Brescia).
🍃Chiara Moresco, artista che sviluppa la sua ricerca sulle relazioni del corpo con i concetti di identità, comunicazione e relazione con l’altro. Il suo linguaggio spazia dalle installazioni ai video, dalla scultura alla scrittura.
PAROLE CHE ATTECCHISCONO CREANDO IMMAGINARI FUTURI
manifestare: riferito a persona, far conoscere, rendere noto in modo chiaro, a parole, per iscritto o con determinati comportamenti, ciò che si ha nella mente o nell’animo.
C’è qualcosa di sorprendentemente fisico nel verbo manifestare. Non è un semplice far sapere, ma un gesto deciso: afferrare per la mano un pensiero, un’urgenza, un sentimento e mostrarlo, renderlo evidente. Viene dal latino manifestare, un verbo che contiene nella sua radice una sorpresa: manifestus, che vuol dire "evidente", ma anche "criminale colto sul fatto". Non a caso, questo verbo è uno dei primi ad affacciarsi nella lingua italiana scritta, nel 1219, nel Breve di Montieri, statuto redatto in volgare. Sin dall’inizio, ha abitato il linguaggio del diritto e della convivenza civile.
Ma al di là della storia, cosa significa manifestare, oggi?
È un verbo che si muove su tanti registri: si manifesta un pensiero, una gioia, un dissenso, una cura e lo si fa attraverso l’espressione, il corpo, la presenza, l’assenza, persino l’aria che si respira in una stanza. E non è mai un atto neutro: c’è sempre qualcosa di coraggioso in chi manifesta perché si espone, rompe il velo e assume su di sé una forma di responsabilità rispetto alla collettività.
C’è anche, infatti, la manifestazione, quella di chi scende in piazza per dire “ci siamo”, per opporsi o per difendere, così come ci sono i manifesti, fogli affissi, gridati al muro, che raccolgono il pensiero e lo offrono alla vista di tutti.
La storia Mangrovia di questa settimana parte proprio dai manifesti politici dell’archivio della Fondazione Gramsci per capire la loro grammatica visiva, grazie all’Intelligenza Artificiale.
🍃 AI manifesta. Svelare la retorica politica con l’IA. Cosa resta di un manifesto politico se si toglie il messaggio? In AI Manifesta, Francesco D’Isa e Chiara Moresco utilizzano l’Intelligenza Artificiale per svelare la grammatica visiva della propaganda: mani, pugni, bandiere, colori identitari. Un’opera che è insieme indagine critica, archivio esposto e vaccino visivo contro il pathos politico.
SEGNALAZIONI DI EVENTI E OPPORTUNITÀ CHE SCORRONO NEL TEMPO, NUTRENDOLO
Come l'artigianato e il design possono supportare relazioni più armoniose con gli ecosistemi lacustri?
LAKESCAPE è un progetto di cooperazione Creative Europe che esplora le relazioni tra acqua, design e persone ed è ancorato alle rive di tre grandi laghi europei: Vänern (Svezia), Ohrid Lake (Nord Macedonia) e Balaton (Ungheria), riconoscendoli non solo come sfondi, ma come ecosistemi viventi e paesaggi culturali.
Se sei designer o artigianǝ, fino al 12 maggio puoi candidarti per partecipare al progetto grazie al quale:
- sviluppare una linea di design che utilizzi risorse rinnovabili della vita lacustre;
- partecipare a una residenza di 5-7 giorni a giugno o luglio 2025 in una delle tre città lacustri di Lidköping, Struga e Barnag;
- ricevere un compenso di circa 2500 EUR (in totale con tasse) e circa 750 EUR per costi di produzione e materiali;
- entrare in contatto con la comunità locale;
- connettersi con una rete internazionale di artigiani e manager culturali.
I costi di viaggio, alloggio e sussidi sono, inoltre, coperti dal progetto.
✨ Maggiori informazioni le trovi qui, mentre il modulo di candidatura è disponibile online qui.
CONDIVISIONE DI RIGOGLIOSI SAPERI CHE ONDEGGIANO, VOLANO E RICADONO
Tra le chiome di questa settimana non vi proponiamo un libro o un articolo ma un concetto imprescindibile per chiunque voglia capire davvero il ruolo delle immagini nella nostra società contemporanea, che siano quelle contenute in un manifesto politico o meno. Si tratta del Pictorial Turn di William i W.J.T. Mitchell, uno dei maggiori studiosi nel campo della cultura visuale fin dagli anni Ottanta e docente di Letteratura inglese e Storia dell’arte all’Università di Chicago.
The picture now has a status somewhere between what Thomas Kuhn called a “paradigm” and an “anomaly,” emerging as a central topic of discussion in the human sciences in the way that language once did
Mitchell, W.J.T. Picture Theory (University Chicago Press, 1995)
Negli anni ‘90 Mitchell ha proposto un cambio radicale di prospettiva rispetto a quella che sentiva come un’anomalia e che oggi potrebbe sembrarci quasi scontata: per secoli il testo è stato considerato il principale strumento di comunicazione e cwostruzione di significato, mentre le immagini erano spesso relegate a un ruolo secondario, illustrativo. La svolta pittorica, invece, ha riconosciuto centralità attiva delle immagini. Non più oggetti passivi da interpretare, ma vere e proprie forze culturali, capaci di agire, influenzare, costruire. Per Mitchell le immagini possedevano cioè una propria agency, agendo nel mondo e capaci di dirigere l’attenzione, evocare emozioni, plasmare percezioni, produrre significati autonomi. “Teatri di performatività”.
Nell’era digitale, la svolta pittorica diventa ancora più rilevante perché le immagini viaggiano senza confini e si moltiplicano, sono strumenti di potere, ma anche spazi di resistenza, dei quali conoscere le regole e la retorica visuale.
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
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Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.