Ciao arbori-cultorə,
stai leggendo Mangrovia, la newsletter mensile coltivata dalla redazione di Sineglossa. Qui, ogni mese, condivideremo una selezione di link, ricerche, approfondimenti, scoperte, letture, eventi, esperienze che hanno alimentato la nostra foresta di mangrovie. Tutto confezionato sotto forma di SEMI, GERMOGLI, LINFE e CHIOME.
I semi sono gli organi di riproduzione e di disseminazione di molte piante. Sono corpi che decidono di rimanere silenti sino a che condizioni favorevoli di crescita non consentano il loro sviluppo. In SEMI potrai trovare notizie che viaggiano, si diffondono e in-formano il nostro mondo, ovvero semi di notizie la cui radicale danza può iniziare, rimanendo in ascolto ed intercettandone il ritmo.
I germogli sono i complessi di fusti e foglie spuntati da poco tempo grazie al potere di una gemma. In GERMOGLI potrai esplorare la forza di quelle parole che attecchiscono, creando immaginari futuri, scenari improbabili, dialoghi sintetici o dibattiti antitetici.
Le linfe scorrono all’interno delle piante dalle radici alle foglie e viceversa, assicurandone il nutrimento con acqua, zuccheri e sali minerali. Alla raccolta dell’acqua e dei sali del terreno possono collaborare dei filamenti di alcuni funghi che formano con le radici le micorrize. In LINFE potrai trovare pillole di rinvigorenti simbiosi e contaminazioni, ovvero segnalazioni di eventi ed estratti di interviste che scorrono nel tempo, nutrendolo.
Le chiome sono il complesso di rami e di foglie, dalle molteplici forme e sfumature di colore. Le foglie si accarezzano al vento, i rami si tendono flessibili e robusti cercando il sole. In CHIOME potrai trovare la condivisione di rigogliosi saperi: libri, cortometraggi, film e serie tv.
In questo numero i SEMI nascono da collettivi artificiali e naturali, il GERMOGLIO cresce grazie ai bestiari medievali e le LINFE nutrono con un evento del passato a tema inclusione e gender equality. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con il pensiero del filosofo James Williams contenuto in Scansatevi dalla luce. Libertà e resistenza nel digitale.
Sei prontə a crescere la Mangrovia di gennaio? Ci vorranno 12 minuti.
Prima di proseguire, un suggerimento: ti invitiamo a leggere questa newsletter con il sottofondo musicale selezionato dall’ecosistema Sineglossa. Brani che ci colpiscono, ci entusiasmano, ci commuovono.
🍃 SEMI
notizie che viaggiano, si diffondono e in-formano il nostro mondo, ovvero semi di notizie la cui radicale danza può iniziare, rimanendo in ascolto ed intercettandone il ritmo
Calcio d’inizio per il progetto europeo Emerge, finanziato dall’European Innovation Council nell’ambito del programma Pathfinder e coordinato da Davide Bacciu, professore associato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e co-direttore del Pervasive Artificial Intelligence. Il 3 novembre la rete progettuale costituita da cinque partner ha iniziato a tessere trama ed ordito: l’Università di Pisa prestando il filo delle reti neurali, dell’apprendimento automatico e dell’etica dell’AI, la Techinical University di Delft quello della soft robotica e dei sistemi dinamici, l’Università Ludwig-Maximilians di Monaco quello della filosofia del pensiero e dell’etica, la University of Bristol offrendo l’ago dell’intelligenza collettiva e della robotica swarm, la startup Da Vinci Lab, quello dell’intelligenza artificiale e del trasferimento tecnologico. What will emerge?
Il progetto si pone l’obiettivo di estendere agli agenti artificiali la capacità degli organismi viventi di padroneggiare simultaneamente autocoscienza e consapevolezza di appartenere ad un collettivo collaborativo, senza che la prima si dissolva nella seconda. Un po’come in a bird ballet.
Nella danza degli Sturnus vulgaris, ognuno si muove seguendo il proprio vicino, senza scontrarsi mai e mantenendo l'eterogeneità di base. Non è un caso che Giorgio Parisi nel 2021 abbia vinto il Nobel per la Fisica proprio studiando il comportamento degli storni.
Nel progetto Emerge, all’innovazione tecnologica si affianca una formalizzazione degli aspetti filosofici della coscienza emergente.
Anna Monreale, professoressa associata del Dipartimento di Informatica dell’Ateneo pisano, insieme con Riccardo Guidotti, intende indagare la percezione della responsabilità morale nei confronti di sistemi artificiali che esibiscono coscienza emergente. Questo allora sembra il periodo migliore per alzare gli occhi al cielo e, godendo di uno tra i più bei spettacoli aerei, provare ad immaginare scenari futuribili ed implicazioni etiche di un progetto come Emerge.
🌱 GERMOGLI
parole che attecchiscono, creando immaginari futuri, scenari improbabili, dialoghi sintetici o dibattiti antitetici
“bestiàrio s. m. [dal lat. tardo bestiarium, der. di bestia «bestia»]. – Titolo generico di opere didattiche medievali, in cui la descrizione delle «nature» e «proprietà» degli animali è utilizzata per ritrovare in essi insegnamenti di ordine religioso e morale.”
La cornice medievale entro cui ci inseriamo è quella che vede la natura come il libro scritto dal dito di Dio, scrigno di verità profonde da ricercare con perizia. Non è un caso, quindi, che a partire dal De naturis animalium di Pier Damiani, considerato il più antico bestiario secondo il Treccani, fioriscano in tutta Europa vere e proprie enciclopedie. Le creature sono malvagie o benevole in base a come le si tratta ma soprattutto sono magiche e soprannaturali, a dimostrazione dell’eredità pagana nell’immaginario cristiano. San Giorgio che sconfigge il drago è forse il più noto esempio di leggenda in cui si esplicita la vittoria della fede sulla malvagità. Come emerge da Storica del National Geographic, il più antico riferimento al drago risale al 2000 a.C., ovvero ad una dea della mitologia babilonese dalla duplice natura: Tiamat. Tiamat rappresenta creazione e distruzione così come il drago è il simbolo del potere e del maligno.
Perché il bestiario attecchisce oggi? Queste minuziose raccolte consegnateci dalla Storia ci insegnano ad osservare ed interrogare la realtà, scoprendone la duplice natura e la convivenza degli opposti.
Negli ultimi anni un’esplosione di bestiari moderni ha visto venire alla ribalta esseri a malapena immaginabili, bestiari emotivi e gruppi di lettura ma soprattutto un bellissimo Bestiario dell’Intelligenza Artificiale, edito da Ammagamma e curato da Francesca Fiocchi. “Attraverso le illustrazioni abbiamo creato un mondo in cui arte e tecnologia si incontrano per dare vita a creature immaginarie che hanno il compito di raccontare i meccanismi complessi dell’intelligenza artificiale”. Nascono così il Flamingo Anticipatore assimilato al Forecasting Algorithm ed il Nibbio Logo Poietico associato al Natural Language Processing.
L’intelligenza artificiale agganciandosi al linguaggio della matematica è come la dea Tiamat, quasi un drago bifronte che cela meravigliose potenze o capziosi sentieri in base a come la si tratta ed utilizza.
La base è pur sempre la conoscenza: ascoltarla nelle sue immancabili gesta.
🌿 LINFE
pillole di rinvigorenti simbiosi e contaminazioni, ovvero segnalazioni di eventi ed estratti di interviste che scorrono nel tempo, nutrendolo
Il 21 ed il 22 novembre presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila si è tenuto un workshop dal titolo Gender Equality and Artificial Intelligence, organizzato da Donatella Donatti e Costanza Alfieri, con l’intento di discutere in modo interdisciplinare una delle questioni etiche emergenti nel campo dell’Intelligenza Artificiale, la discriminazione basata sul genere.
Il fil rouge degli incontri è stato una domanda: “e se le tecnologie di per sé fossero genderizzate?”
Particolarmente interessante l’intervento della ricercatrice Diletta Huyskes dal titolo Technofeminism in practice - the relevance of gender and technology studies in studying algorithmic design. Partendo dagli studi della sociologa Judy Wajcamn e dalla convinzione che “To be in command of the very latest technology signifies being involved in directing the future”, gli studi sul tecnofemminismo di ottant’anni fa sono stati rivisti alla luce dei principi etici che guidano, oggi, la progettazione dell’AI. È possibile rivedere l’evento in differita qui.
Sai che Diletta Huyskes è stata ospite della quinta edizione del festival art+b=love (?) con il talk Donne e rivoluzioni? Puoi rivedere anche questo incontro a cui hanno partecipato Marilù Manta, project manager di cheFare e portavoce di ENWE European Network for Women Excellence, e Oiza Queens Day Obasuyi, ricercatrice junior presso la CILD (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili) e content creator per il progetto OpenMigration. Non solo, se sei interessatə ai temi del festival, ovvero alle contaminazioni dei saperi, non puoi non dare un’occhiata a Nuovo Rinascimento Mag, che ha dedicato a ENWE un articolo di approfondimento.
🌳 CHIOME
condivisione di rigogliosi saperi che ondeggiano, volano e ricadono
Una piccola vicenda tramandata di generazione in generazione tra i banchi di scuola durante le ore di filosofia è l’incipit di Scansatevi della luce. Libertà e resistenza nel digitale di James Williams, filosofo formatosi ad Oxford con un passato da strategist presso Google e vincitore della prima edizione del Nine Dots Prize. Siamo a Corinto, nel IV secolo a.C., Diogene di Sinope è famoso per le sue singolari imprese e Alessandro Magno in persona, incuriosito dal pensiero del padre del cinismo decide di fargli visita ed esaudire qualsiasi suo desiderio per poterlo conoscere. C’è un problema: la luce è l’unico bene del filosofo e il re di Macedonia gli fa ombra. Ecco che lo scansarsi dalla luce diviene tutela e salvaguardia di quella che oggi, secondo Williams, può essere considerata la facoltà più preziosa e frangibile: la nostra attenzione. “Ogni giorno, il sistema operativo Android da solo manda più di 11 miliardi di notifiche al suo miliardo e passa di utenti” ed ancora “Quando una persona è concentrata e viene interrotta ci vogliono in media ventitré minuti affinché ritrovi la concentrazione”.
Lo spazio digitale altro non è che un ecosistema di relazioni da preservare nel rispetto della pluralità delle persone che lo abitano e, come afferma sempre lo stesso Williams in un’intervista al Wired Next Festival, “serve un movimento ambientalista per ripulire internet”.
Le tecnologie digitali dell’informazione riversano giorno dopo giorno nel fiume delle notizie viscoso materiale che compete per aggiudicarsi la ricompensa informativa, contribuendo però a distruggere la stessa ricchezza dell’ambiente digitale. “L'industria della pubblicità deumanizza le persone ed è necessario spostare il focus dal fuori al dentro: dall’at-tenzione all’in-tenzione. Il testo è del 2019 ma la richiesta di un design digitale volto a garantire la pluralità delle intenzioni sembra più che mai attuale dopo l’approdo di massa verso il metaverso degli ultimi due anni. Non a caso la casa editrice Effequ decide di ripubblicare il testo e Mele, il microformat quotidiano di Torcha, dedica quattro minuti e mezzo di podcast all’economia dell’attenzione partendo proprio da Williams.
“Sostenere le nostre intenzioni, e cioè favorire il percepimento di quei compiti e di quegli obiettivi che ci siamo dati da soli” volge lo sguardo ad un futuro da pretendere e difendere.