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In questo numero i SEMI nascono allo Zenit in Oman, il GERMOGLIO attecchisce sull’energia e le LINFE scorrono verso Rotterdam. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di ascolto: La Morte di un mare. La storia del Mare di Aral dal podcast Climax- Storie di un pianeta più caldo
Sei prontǝ a coltivare questa Mangrovia? Ci vorranno circa 10 minuti.
Se vuoi, leggila con il nostro sottofondo musicale su Spotify. Brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
NOTIZIE CHE VIAGGIANO, SI DIFFONDONO E INFORMANO IL NOSTRO MONDO ALLO ZENIT
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 Bilad Sayt, il villaggio montuoso in Oman che da migliaia di anni garantisce accesso equo all’acqua, nonostante lì l’acqua sia un bene raro. Un esempio a cui guardare in un mondo che ne ha sempre più bisogno;
🍃 NEWater, un sistema per riciclare l’acqua che Singapore usa da vent’anni e che nel 2060 potrebbe coprire l’intero fabbisogno della città-stato.
PAROLE CHE ATTECCHISCONO CREANDO IMMAGINARI FUTURI
energia: dal greco enérgeia che deriva da energḗs "attivo”, è il potenziale fisico di un organismo e la grandezza fisica che lo misura, ma anche la qualità di chi è molto attivə e vitale.
La parola energia ci riporta subito in mente la formula E=mc² e le lezioni di fisica delle scuole superiori, in cui abbiamo capito che l’energia è la capacità di compiere un lavoro, anche se l’energia non si tradurrà mai del tutto in lavoro perché è inevitabile un certo grado di dissipazione. Che sia energia utile al funzionamento delle nostre macchine, o energia umana (fisica e psichica) utile alla vita, l’energia sembra un concetto che ci attanaglia perché vorremmo averne sempre di più, controllarla e trasformarla senza sprecarne o dissiparne neanche un briciolo, sia in ambito sociale che tecnologico e ambientale.
Questa settimana, in Mangrovia, parliamo di energia attraverso l’acqua, e di energia dell’acqua, da cui, ricerche alla mano, dipende il lavoro e il sostentamento dell’80% della popolazione che vive in paesi a reddito basso e medio-basso. Ci siamo chiestɜ se sia possibile una gestione sostenibile dell’acqua dolce da parte delle comunità. Una gestione che ne abbia cura senza sfruttarla, perché accogliente nei confronti di quella percentuale di energia che andrà inevitabilmente persa, una gestione che non vuole controllare ma collaborare perché si ricorda dell’acqua che scorre dentro di noi.
Le storie Mangrovia di questa settimana:
🌱 Tutte le energie dell’acqua. Una forza che dà vita, genera cooperazione e determina il futuro. Il rapporto fra l’essere umano e l’acqua dolce ha inciso, nei secoli, sullo sviluppo o la scomparsa di intere comunità. Ancora oggi comprendere a fondo come l’energia idroelettrica determina la nostra quotidianità è fondamentale per immaginare un futuro sostenibile
🌱L’arte che rigenera le falde acquifere. L’installazione sonora di Ronald Van Der Mejis nella foresta di Zeisterbos. “H2O I will give it back to you” ogni giorno ripristina 130 litri di acqua, ovvero il consumo medio giornaliero di una persona che vive nei Paesi Bassi. Composta da una goccia d’acciaio e un irrigatore sonoro, rivendica una gestione sostenibile delle acque sotterranee
SEGNALAZIONI DI EVENTI E OPPORTUNITÀ CHE SCORRONO NEL TEMPO, NUTRENDOLO
Sappiamo che molti risultati della ricerca con cui lavoriamo hanno il potenziale per cambiare la prospettiva delle persone sul mondo che ci circonda e potrebbero avere un impatto sulle loro scelte. Come possiamo dare vita a questi risultati della ricerca? Come possiamo renderli visibili, comprensibili e riconoscibili?
L’arte può spiegare i risultati, a volte complessi, della ricerca tecnologica? Nexum è un'iniziativa di collaborazione tra artistɜ, ricercatorɜ di varie università, designer freelance e studentɜ di accademie d’arte o scuole di spettacolo locali, volta a colmare il divario tra arte e rappresentazione dei dati. È curata da the4TU.ResearchData, un repository internazionale di dati per scienza, ingegneria e design, con sede in Olanda, che vuole aiutare a condividere e preservare i dati della ricerca.
Dal 30 maggio al 2 giugno, al V2 di Rotterdam, la mostra ospiterà delle opere ispirate a una serie di documenti di ricerca di grande impatto selezionati e interpretati da varɜ artistɜ per riflettere sull’importanza della condivisione dei dati in una società che dai dati è dominata.
Tra i varɜ artistɜ presenti, segnaliamo Christian Schwartz, che con “Olanda (350,3 MB)” spinge le persone a riconsiderare il loro rapporto con l’ambiente, vissuto attraverso un paesaggio sonico e la lente dell’arte basata sui dati.
Puoi dare un’occhiata al programma su questo sito e acquistare i biglietti qui
CONDIVISIONE DI RIGOGLIOSI SAPERI CHE ONDEGGIANO, VOLANO E RICADONO
Siamo in viaggio ormai da ore. L’autista ci fa ascoltare la radio musicale occidentale, anche italiana, pensando forse di farci un piacere. In realtà tutto quello che vorrei sarebbe spegnere quell’altoparlante e starmene un po’ in silenzio oppure scambiare due chiacchiere con lui. Siamo in Uzbekistan, Repubblica islamica dell’Asia centrale e dopo aver fatto i bravi compitini da turisti ci stiamo dirigendo verso la Repubblica autonoma del Karakalpakstan [...] in direzione del mare d’Aral, una volta il quarto lago più esteso del pianeta
Inizia così l’episodio 9 di Climax - Storie di un Pianeta più caldo in cui ci si interroga sulla storia del mare d’Aral: perchè è scomparso? Chi sono i responsabili? E quali sono le conseguenze su ambiente e salute umana? Frenk ci racconta che, dove prima c’era il mare d’Aral, ora ci sono delle strade dissestate su cui viaggiare con la jeep e trovare gusci di conchiglia adagiati sul terreno, a testimonianza del passato fluido della strada. Ascoltando il podcast, scopriamo che il climatologo russo Alexander Voeikov definì il lago come “un inutile evaporatore” e che, a cavallo degli anni 60’ e 70’, la dirigenza sovietica pensò a come poter sfruttare tutta quell’acqua per coltivare cotone.
Proponiamo la storia del mare d’Aral perché, al confine tra deserto e acqua, ci parla non solo del motivo per il quale il lago è scomparso, ma anche di quanto la gestione sostenibile ed equa delle risorse naturali faccia la differenza nella cura dei luoghi che abitiamo.
Puoi ascoltare qui:
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
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Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.