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Prima di cominciare, in questo numero dobbiamo fare un annuncio.
Lo scorso 30 dicembre abbiamo pubblicato l’ultima puntata di Zenit, il nostro podcast che raccoglie e racconta storie luminose di un mondo che cambia. Come ha scritto Carlo Ferretti, autore del podcast, è stato un viaggio appassionante e formativo, per noi e, speriamo, anche per voi che ogni settimana ci leggete o ascoltate.
L’archivio delle 89 puntate resterà online, a disposizione per tutte quelle volte in cui avremo bisogno di vedere le cose in modo diverso, e trovare un nuovo Zenit in un diverso punto di osservazione.
Mentre giochiamo a trovare una nuova intersezione tra rette verticali e la sfera celeste, ringraziamo per tutte le storie luminose raccontate fino ad ora.
In questo numero i SEMI nascono allo Zenit con il piacere dell’essere adulti, il GERMOGLIO attecchisce grazie alla creatività, le LINFE scorrono verso una call a Torino. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di approfondimento: Threads of resistance.
Se vuoi, leggila con questo sottofondo musicale su Spotify: brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
Se ancora non l’hai fatto, ti chiediamo di compilare un breve questionario per aiutarci a rendere questo progetto sostenibile.
NOTIZIE CHE VIAGGIANO, SI DIFFONDONO E INFORMANO IL NOSTRO MONDO ALLO ZENIT
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 che cosa vuol dire essere adulti? Vivere con il devi? E dov’è finito il piacere?
🍃 l'ultima puntata di Zenit, la serie di podcast che ci ha accompagnato da marzo a dicembre del 2024, sempre puntuale alle 12.00 del lunedì e del giovedì.
PAROLE CHE ATTECCHISCONO CREANDO IMMAGINARI FUTURI
creatività: capacità o facoltà di creare, per estensione e in senso figurato, capacità di apportare nuove prospettive
La creatività è una qualità complessa che può assumere sfumature molto diverse: dalla capacità di osservare i problemi da punti di vista inusuali, all’organizzare e collegare in maniera nuova esperienze e conoscenze pregresse. Comunemente sembrerebbe essere appannaggio di artistɜ, graphic designer, pittorɜ e scultorɜ ma, scavando un po’ più a fondo, appare palese il suo essere comune a tutto ciò che l’essere umano fa, ossia costruire e creare mentre attraversa il mondo.
Fece molto rumore, nel maggio del 1959, l’espressione “le due culture” che il fisico Charles Percy Snow pronunciò per la prima volta in una lezione (la Rede Lecture) all’Università di Cambridge, per denunciare l’avvenuta separazione tra scienza e arte. Separazione che vede e vedeva da un lato la cultura scientifica obiettiva e verificabile e, dall’altro, la cultura umanistica, soggettiva e immaginifica. Ma arte e scienza hanno in comune lo stesso obiettivo: capire l’universo e trovare soluzioni complesse a problemi complessi, unendo i puntini e creando. Arte e scienza sono cioè creative. E questa separazione, infatti, non la conoscevano né Dante, né Galileo e neppure Empedocle, Leonardo, Cartesio, Goethe, Einstein, né gli anonimi costruttori delle cattedrali gotiche, né Michelangelo e neanche oggi la dovrebbero conoscere artistɜ e fisicɜ, che si affacciano sull’orlo dell’inconoscibile.
Oggi inizia il mese dedicato alla creatività, con la quale cercheremo di attraversare gli spazi ibridi di arte e scienza, gli spazi di mezzi flessibili, ricchi e luminosi.
Questo è l’editoriale che apre il mese:
🍃 Creatività e (è) sopravvivenza
Mentre questa è la nostra prima storia:
🍃 La creatività che immagina la pace. Come l’approccio creativo incide nelle situazioni di conflitto. Quando si opera in contesti delicati e complessi, così come quando si lanciano messaggi scomodi, serve molta creatività per riuscire a garantire diritti e libertà: Daniele Giacomini di EMERGENCY e il vignettista politico Tjeerd Prenger raccontano come e perché
SEGNALAZIONI DI EVENTI E OPPORTUNITÀ CHE SCORRONO NEL TEMPO, NUTRENDOLO
Tempo, Spazio, Forma e Moto Perpetuo sono gli strumenti necessari per creare un linguaggio grafico e poetico. Bisogna essere in contatto con il mondo, consapevoli delle sue sofferenze, studiare le arti, la musica e la poesia, essere aperti agli altri, e tutte queste esperienze ispireranno il vostro modo di danzare. Più ricca è la vostra vita, più ricca sarà la vostra danza. Un artista deve avere una sola ossessione nella nella vita: toccare l’anima delle persone e rivelare la parte di poesia che c’è in loro.»
Carolyn Carlson, danzatrice, coreografa, pittrice e poetessa franco-americana
A proposito di creazione e creatività, fino al 19 gennaio è possibile candidarsi a Cantieri – formazione, sperimentazione e ricerca per le arti performative, un progetto di alta formazione artistica organizzato da Play with Food festival e Casa Fools, in collaborazione con Zerogrammi nell’ambito di Inventario, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto de Il Circolo dei lettori.
Per Cantieri 2025 l’offerta formativa prevede tre masterclass gratuite con Carolyn Carlson e Sara Orselli (danza), Lisa Ferlazzo Natoli / lacasadargilla (recitazione) e Elena Lamberti (distribuzione dello spettacolo dal vivo). Le masterclass si svolgeranno a Torino, in sedi e date varie, nel mese di marzo 2025.
Puoi trovare maggiori dettagli dell’offerta formativa e della modalità per candidarsi a questo indirizzo.
CONDIVISIONE DI RIGOGLIOSI SAPERI CHE ONDEGGIANO, VOLANO E RICADONO
Nel ritmo silenzioso di ago e filo, le donne hanno a lungo tessuto l’arazzo della vita domestica con un’arte, quella del ricamo, confinata tra le mura di casa. Eppure, dietro tessuti, orletti e pizzi si cela un potere latente, un potenziale sovversivo che trasforma un’azione apparentemente passiva in una protesta vibrante. Questa settimana tra le chiome incontriamo Threads of resistance della rivista digitale Aeon, scritto da Gemma McKenzie, una ricercatrice post-dottorato presso la Florence Nightingale Faculty of Nursing, Midwifery and Palliative Care del King's College di Londra.
Combining the words ‘craft’ and ‘activism’, the term was coined by the artist Betsy Greer in 2003. Greer was inspired by the idea of ‘quiet activism’ and creating work that ‘gets people to ask questions’. Since then, the term has grown in popularity and crafters have become involved in acts such as yarnbombing and guerrilla knitting. In such ‘quiet’ protests, craftivists cover spaces and objects in yarn, often to make a social or political message.
Storicamente, il ricamo e la maglia incarnavano l’ideale vittoriano di femminilità: sottomessa, riservata, con sguardo abbassato e una dolce preoccupazione. Oggi, questa narrazione viene disfatta e ritessuta, sottolineando il potere trasformativo della creatività e del craftivism. L’articolo parla di artiste come Sarah Leonard, che ricrea genitali in paillettes per affrontare tabù, o Natalie Baxter, che utilizza caricature di armi da fuoco trapuntate per criticare la violenza o, ancora, del carro armato militare rivestito di lana rosa di Marianne Jørgensen per protestare contro la guerra in Iraq.
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
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