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In questo numero i SEMI nascono allo Zenit in Sierra Leone, il GERMOGLIO attecchisce su una particolare accezione di elemento e le LINFE scorrono verso Trieste e Gorizia. Se fin qui è andato tutto bene, otterrai delle bellissime CHIOME con la nostra proposta di lettura: Idrofemminismo: diventare un corpo d’acqua
Sei pronta a coltivare questa Mangrovia? Ci vorranno circa 10 minuti.
Se vuoi, leggila con il nostro sottofondo musicale su Spotify. Brani che ci colpiscono, ci entusiasmano e ci commuovono.
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🍃 SEMI
notizie che viaggiano, si diffondono e informano il nostro mondo allo Zenit
Questa settimana Mangrovia allo Zenit ci racconta di:
🍃 Ōshadi, l’azienda di Nishanth Chopra e di un nuovo modello rigenerativo nel campo della moda, una delle industrie più inquinanti del nostro pianeta;
🍃 una sfida importante per la nostra società, quella dei deepfake e di come la politica e la società civile stiano cercando di prendere delle contromisure. Da qualche settimana abbiamo delle speranze in più;
🍃 Freetown, la capitale della Sierra Leone: a oggi è uno dei più interessanti centri di sperimentazione, strategie collettive e adattamento ai cambiamenti climatici. L’Africa, infatti, richiede sempre nuovi processi di urbanizzazione per trovare il giusto equilibrio con gli ecosistemi locali.
🌱 GERMOGLI
parole che attecchiscono creando immaginari futuri
eleménto: voce recuperata dal latino elementum, di origine dibattuta, forse da eléphas ‘avorio’. Nel significato più ampio, si dicono elementi le sostanze semplici di cui sono formati i corpi. Nel significato ambientale è il mezzo in cui vivono determinate categorie di animali, e che è indispensabile alla loro vita come i pesci con l’acqua che è il loro elemento. L’elemento è la parte di un tutto.
Il termine elemento può farci venire in mente la tavola periodica degli elementi ideata da Mendeleev e, quindi, l’idrogeno, l’ossigeno, il carbonio. Possiamo pensare alla concezione del filosofo greco Empedocle e degli antichi naturalisti per cui gli elementi, intesi come i principi da cui tutte le cose derivano, erano quattro: il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra.
Ma gli elementi non sono solo questi e non ci descrivono solamente la natura ma il nostro modo di starci dentro. Esiste l’elemento di un apparecchio, o l’elemento di un'ideologia. Oppure, sono elementi quei fattori, dati e requisiti con cui ci creiamo un giudizio. Per estensione anche la persona o l’individuo diventa l’elemento di un qualcosa di più grande come la scuola, la città, la società.
Perché elemento attecchisce oggi? Perché gli elementi, nella loro semplicità, appaiono discreti ma sono capillari e primari: sono ricchi di significati e ci richiedono lo sforzo creativo e critico di assemblarli per costruire la realtà che ci circonda mentre la descriviamo.
Gli elementi sono presenti anche nelle due storie di Mangrovia di questa settimana.
🌱 La città spugna di Kongjian Yu. Città capaci di assorbire l’acqua e rilasciarla quando serve: Kongjian Yu è l’uomo che ha cambiato l’approccio alla pianificazione urbana della Repubblica Popolare Cinese;
🌱 Città a lume di lucciole e batteri. Le bioluminescenti lucciole e i biorimediatori batteri possono ispirare nuovi modi di illuminare le nostre città: le visioni artistiche di Samira Allaouat e José José Manuel Berenguer ce lo dimostrano.
🌿 LINFE
segnalazioni di eventi e opportunità che scorrono nel tempo, nutrendolo
L’11 marzo ricorre l’anniversario della nascita di Franco Basaglia, psichiatria e neurologo italiano che ha riformato la disciplina psichiatrica in Italia. Prima della legge Basaglia, in Italia e in altri luoghi d’Europa era prassi impedire alle persone ricoverate qualsiasi forma di relazione con il mondo esterno. Centinaia di lettere dellɜ pazienti degli ex-manicomi non furono spedite, rimanendo recluse nelle cartelle cliniche delle strutture sanitarie e dentro le mura di un sistema sociale stigmatizzante.
E se queste lettere avessero oggi un nuovo pubblico?
È questa l’idea di Ci. Corrispondenze immaginarie, un progetto d’arte pubblica partecipata dell’artista Mariangela Capossela, che “vuole rompere il sistema di isolamento ed emarginazione, chiedendo una presa in carico del passato e delle sue microstorie nel presente”.
Lo segnaliamo qui su Linfe perché il progetto ha lanciato una chiamata aperta per partecipare. Si può richiedere di diventare destinatari di una lettera mai spedita inviando un sms al numero 3513805476 con il proprio indirizzo postale (nome, cognome, via, n. civico, cap, località e provincia).
Trovi tutte le info per ricevere la tua corrispondenza immaginaria qui: https://www.corrispondenzeimmaginarie.it/partecipa/
🌳 CHIOME
condivisione di rigogliosi saperi che ondeggiano, volano e ricadono
In quanto corpi d’acqua ci pensiamo meno come identità isolate, e più come vortici oceanici: io sono una spirale singola, dinamica che si dissolve in una circolazione fluida, complessa. La distanza tra noi stess_ e i/le nostr_ altr_ è ampia come il mare primigenio ma al contempo più vicino della nostra stessa pelle – le tracce di quegli stessi inizi oceanici continuano a passare attraverso di noi, cristallizzandosi sotto cosa corporea che chiamiamo “mia”. L’acqua è tra i corpi [...] Cosa può divenire-un-corpo-d’acqua – fluente, fluviale, grondante, scorrente, attraverso il tempo e lo spazio, in condivisione in quanto materia e significato – offrire al femminismo, alle sue teorie, alle sue pratiche?
Queste le parole di Astrida Neimanis, scrittrice canadese e lecturer al Dipartimento di Studi Culturali e di Genere dell’Università di Sydney, che nel 2007 ha teorizzato l’idrofemminismo, un paradigma filosofico in cui l’acqua è il medium dei corpi e ci aiuta a comprenderli meglio nelle loro plurime relazioni.
Neimanis in Idrofemminismo: diventare un corpo d’acqua, parte del volume Embody. L’ineffabilità dell’esperienza incarnata (Kabul magazine, 2023), dialoga con vari filosofi e filosofe del ‘900 come Luce Irigaray e la sua idea di femminismo, Merleau-Ponty e il suo concetto di corpo che non è oggetto e neanche soggetto, ma anche con la filosofia di Georges Deleuze e Félix Gattari. Secondo l’idrofemminismo i corpi nella loro componente fluida sono in grado di attraversare il tempo e lo spazio occupato dalla materia.
Su ECOTONI - la sezione editoriale di Short Theatre, il festival multidisciplinare di Roma nato nel 2006, che vuole agli immaginari provenienti da altri mondi concettuali, discorsivi, materiali, in forma di “estratto”- puoi leggere una parte del testo.
Neimais cita anche Virginia Woolf perché “ci sono maree nel corpo”, ovvero le nostre emozioni e le nostre rivolte. L’acqua è l’elemento che connette la dimensione umana alle altre dimensioni di vita perché “siamo tutti corpi d’acqua, in senso costitutivo, genealogico e geografico”. Questa è una prospettiva che ci piace perché è in grado di accogliere le istanze del femminismo intersezionale contemporaneo e proporre una visione di un mondo transpecie e transinviduale dove il pensiero e l’azione sono simultaneamente orientati al benessere solidale del gruppo.
Se è vero che l’acqua accomuna i nostri corpi, l’alterità scorre sempre dentro di noi e tra di noi e dobbiamo imparare ad accoglierla.
L’arboricultura è completa. Una Mangrovia è cresciuta nella tua casella di posta elettronica.
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Se questo numero ti è piaciuto, fallo leggere a chi vuoi bene.